FUORISCHERMO

 

TONY MANERO
FLYER
Titolo originale: Tony Manero
Regia: Pablo Larraín
Sceneggiatura: Pablo Larraín, Alfredo Castro, Mateo Iribarren
Montaggio: Andrea Chignoli
Musica: The Bee Gees, Juan Cristóbal Meza, José Alfredo Fuentes, Frecuencia Mod
Fotografia: Sergio Armstrongy
Interpreti principali: Alfredo Castro, Amparo Noguera, Héctor Morales, Paola Lattus, Elsa Poblete.
Origine : Brasile, Cile 2008
Durata: 98'

FLYER Nel Cile anni ’70, sotto la dittatura del generale Pinochet, un uomo non più giovane si muove nei quartieri popolari, vestito incellofanato sulle spalle. Fa la fila davanti agli studi televisivi, ma è rimandato. Torna a casa, dove vive un equivoco menage con una donna con una figlia adolescente e un altro gruppo di spiantati. Provano passi di danza in un teatrino scalcinato: lui si sente Tony Manero, cioè il John Travolta che spopola sugli schermi di tutto il mondo ne La febbre del sabato sera. Tra una prova a l’altra, uccide. Per un televisore, per una manciata di soldi, per qualche mattonella d vetrocemento da mettere sul palco marcio per illuminare le sue performance dal basso, per la pizza del film preferito. E per arrivare a ballare davanti alle telecamere, non indietreggerà davanti a nessuna nefandezza. Il film, improbabile candidato cileno all’Oscar, descrive un mondo degradato e corrotto, in balia della violenza più brutale ed arbitraria, sprofondato in una dimensione morale di squallore e rassegnazione. Piccolo mostro grottesco, infantile e regressivo, Raul è al centro di un universo altrettanto mostruoso, colonizzato culturalmente, schiacciato politicamente, devastato moralmente, dove i killer governativi “chiudono le pratiche” per strada, abbandonando i cadaveri dove capita. L’idea centrale è indubbiamente azzeccatissima, ma il regista per rendere più chiara la propria tesi accumula particolari sordidi e sgradevoli, quasi al limite della tollerabilità. Difficile pensarlo premiato su un palcoscenico hollywoodiano.
DAZEROADIECI: 6,5
MAURO CARONMAURO CARON