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VISIONI, APPUNTI, CURIOSITÀ
 
 
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IN SALA 16/2:: Sull'onda del successo del primo capitolo Fausto Brizzi, ma soprattutto 01 Distribution, portano al
 cinema il sequel Notte prima degli esami oggi, che si prepara a conquistare i botteghini italiani. Chi invece offre un
 nuovo punto di vista è Clint Eastwood che con Letters from Iwo Jima sfrutta lo stesso oggetto d'interesse (la battaglia
 sul monte Suribachi durante la Seconda Guerra Mondiale) ma lo fa raccontare dai giapponesi. Forest Whitaker interpreta il
 carismatico Idi Amin Dada in L'ultimo re di Scozia di Kevin MacDonald disegnando perfettamente l'ambiguità di esercita il
 potere, mentre dagli Usa arriva un nuovo horror firmato Renny Arlin. Questa settimana arrivano nelle sale, o almeno
 dovrebbero arrivare, pure due film italiani: Hermano di Giovanni Robbiano e l'opera prima di Roberto Ordit, Apnea con 
Claudio Santamaria.
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ROMA IN JAZZ:: Si chiama ''Jazz-o-Rama'' la serie di incontri dedicati al jazz sul grande schermo, in programma fino
 al 5 marzo, ogni settimana alla Casa del Jazz di Roma. Documentari, concerti, film a base di jazz, in cui i grandi
 interpreti si raccontano rivelando le proprie esperienze e un pò di sè stessi. Aprirà il 19 febbraio, Notes from Jazz
 Survivor di Don McGlynn dedicato ad Art Pepper. Ogni incontro, curato da Francesco Mandica, autore Rai, verrà preceduto da
 una breve introduzione che guiderà lo spettatore richiamando l'attenzione sull'importanza del movimento, del gesto, della
 parola, del contesto di ogni singola proiezione. Info: 06/704731
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PUBBLICO EUROPEO:: Nel 2006 il pubblico cinematografico europeo è cresciuto. E' quanto emerge dall'European Cinema
 Yearbook 2006 di Media Salles, dal 1992 impegnata nella promozione del cinema europeo. L'indagine, presentata al Festival
 Internazionale del Cinema di Berlino, raccoglie e analizza i dati di ventinove paesi europei, divisi in raggruppamenti.
 Nell'Unione Europea, secondo i dati di ventiquattro paesi, gli spettatori risultano mediamente in crescita del 3,4%,
 passando da 877,7 a 907,6 milioni. I diciassette paesi dell'Europa Occidentale che hanno reso noti i loro dati, mostrano
 una crescita dei biglietti venduti (da 843,9 a 865,8 milioni) con un incremento medio del 2,6%. A contribuire maggiormente
 al miglioramento complessivo, la Francia (con oltre 188 milioni di spettatori, +8,2% rispetto al 2005) e la Germania (con
 136,7 milioni di spettatori, +7,4% rispetto al 2005). Crescono, anche se di poco, l'Italia (+1,7%, dopo un primo semestre 
che aveva registrato un incremento superiore al 10%), Finlandia (+12%), Austria (+10,6%), Paesi Bassi (+9,1%), Irlanda
 (+8,9%), Belgio (+8,7%), Svizzera (+8,5%), Lussemburgo (+8,1%), Norvegia (+5,5%), Svezia (+4,6%), Danimarca (+2,6%) e
 Grecia (+2,4%).
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ZURIGO E PASOLINI:: Salò o le 120 giornate di Sodoma, di Pier Paolo Pasolini, potrà essere proiettato anche a Zurigo.
 La polizia comunale di Zurigo, infatti, che ne aveva vietato la proiezione, ha fatto marcia indietro. In seguito a
 numerose reazioni e colloqui e basandosi sulle sentenze decretate da diversi tribunali dei paesi confinanti con la 
Svizzera, è giutna la decisione di autorizzarne la visione in virtù del valore artistico dell'opera. Il film potrà così
 essere visionato a patto che vengano rispettati i criteri di età previsti dalle disposizioni per la protezione dei minori.
 Inizialmente si attacava il film di Pasolini e se ne vietava la visione perchè violava l'articolo del Codice penale contro
 la diffusione di pornografia violenta, in particolare per la brutalità di alcune scene e per la presenza di escrementi
 umani.
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PROTTI ANEC::  Il presidente dell'Anec, l'associazione esercenti cinema, chiede alle istituzioni una serie di
 interventi per favorire lo sviluppo, la crescita economica del settore e la presenza del pubblico. "Le sale
 cinematografiche devono sottostare a vincoli che impediscono lo sviluppo della competitività e, su questi vincoli occorre
 intervenire. Abbiamo bisogno di essere liberati da troppi lacci e laccioli che penalizzano la libertà di proposta e di
 programmazione". Tra le necessità, l' armonizzazione dell'Iva, licenze per attività commerciali, riduzione delle accise sui
 consumi energetici, utilizzo di supporti diversi dalla pellicola, combattere la pirateria, stabilire regole comportamentali
 sulle window (intervallo tra l'uscita del film in sala e sugli altri canali di sfruttamento) e programmazione di 12 mesi.
 "Si è fatto un gran parlare - spiega Protti al Giornale dello Spettacolo- dei provvedimenti previsti dal cosiddetto decreto
 Bersani ed uno degli argomenti annunciati era la liberalizzazione sull'apertura delle sale cinematografiche. Ma, a 
pubblicazione avvenuta, non ci sono più riferimenti ai cinema e l'apprezzamento va all'evidente comprensione avuta dai
 ministri competenti: ma ben altro ci vuole per le sale. Oggi gli esercenti acquistano i film al 20% vendendoli al 10%. E' 
evidente - aggiunge - che, portarli al 10% su entrambi i fronti sarebbe un fattore positivo e andrebbe ad incidere
 positivamente anche sulla dinamica dei prezzi, favorendo contemporaneamente lo sviluppo di una sana concorrenza". 
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GLI SCHERMI DEI BAMBINI::  Parole dedicate al cinema per i bambini, quelle del convegno intitolato "Il bambino e lo
 schermo. Cinema e minori: istruzioni per l’uso". Promosso dal Coordinamento Genitori Democratici Nazionali, ha visto
numerosi interventi pronti ad affrontare un argomento più che mai delicato che vede protagonisti i minori. Da Luca Borgomeo,
 Presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti a Emilio Rossi, Presidente del Comitato per l’applicazione del Codice Tv e
 Minori. Tra gli interventi quello di Dario Edoardo Viganò, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, che ha
 sottolineato la necessità di fare chiarezza sui soggetti che sono preposti ad assumersi l’ambito educativo. “Fatta
 eccezione dei maggiorenni, certamente i produttori e i distributori non hanno alcun titolo per negoziare scelte in campo
 educativo, - ha detto Viganò -. Questo resta come fatica e responsabilità alle relazioni familiari e alle grandi
 istituzioni laiche o religiose come scuola, oratori, associazionismo”. Parlando della legge sulla censura, Viganò si è
 espresso così: “è inadeguata per il fatto che è opera di mediazioni a partire da un modello assolutamente inadeguato.
 Inoltre l’intervento da compiere oggi è su due fronti diversi ma assolutamente complementari e necessari entrambi: il
 primo di regolamentazione del sistema dell’audiovisivo e l’altro di deciso intervento formativo a livello scolastico in
 termini di media education". "Dal punto di vista formativo - ha concluso il Presidente di Eds - il Ministero della pubblica
 istruzione è chiamato in causa in forma più decisa. Infatti credo sia giunta l’ora di procedere con l’inserimento di tipo
 curricolare della media education. Si tratta di una forma di formazione nei confronti dei ragazzi e delle ragazze e di
 sussidiarietà nei confronti dei genitori che vivono spesso un gap non solo generazionale ma propriamente tecnologico. Non 
si tratta ancora una volta di un ennesimo progetto pilota: troppi ne abbiamo avuti in Italia”. 
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